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Esami strumentali

BFB (BioFeedBack)

BFB è un dispositivo medico diagnostico di classe I, utilizzabile sia in studio privato che in struttura ospedaliera. Permette di effettuare diagnosi scientifica energetica a partire dalla misura dei potenziali evocati registrati in determinati punti (es. punti di Ryodoraku), consentendo la valutazione dello stato energetico di ogni singolo sottosistema (organo e meridiano) nonchè generale del paziente. Sono misurati 6 punti sulla mano destra e 6 su quella sinistra, 6 punti sul piede destro e 6 su quello sinistro per un totale di 24 punti per ogni paziente. Il test dura pochi minuti e poi si discuteranno i risultati con il paziente. 

Si otterrà un grafico che consentirà di individuare il livello di energia vitale dell'organismo, il sottosistemi maggiormente alterati e da bio-regolare ed i sintomi che possono essere associati allo squilibrio di quel determinato sottosistema. Inoltre è possibile valutare l'Indice di Bioregolazione che esprime il livello di omeostasi energetica in funzione di: età, sesso, reattività biologica, qualità e entità delle alterazioni del tracciato di Ryodoraku e fase omotossicologica.

Il BFB è uno strumento indispensabile per seguire correttamente e scientificamente un percorso di riequilibrio energetico. Un corpo con una scarsa capacità di trasportare l'energia e sregolato dal punto di vista bio-elettrico, trarrà più difficilmente i benefici da trattamenti che mirano alla regolazione interna.

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HRV (Heart Rate Variability)

E’ la variabilità della frequenza cardiaca. Si studia il tempo che intercorre fra un battito cardiaco ed un altro (si prendono in esame 300 battiti cardiaci, quindi il test dura circa 5 minuti). Questo tempo cambia a seconda del respiro, delle emozioni, delle onde cerebrali, dei farmaci assunti e di un’altra serie di variabili legate a salute e stile di vita. Viene valutata quindi l’elasticità cardiaca, cioè la capacità del nostro battito cardiaco di variare la velocità del battito (si parla di millisecondi) in ogni momento.

E’ importantissimo ed è dimostrato scientificamente il legame fra il respiro, le onde cerebrali e la variabilità cardiaca. Questi tre aspetti sono molto legati perché sono determinati da come lavora il sistema nervoso autonomo (il quale è ulteriormente suddiviso in sostena nervoso ortosimpatico -il nostro acceleratore- e parasimpatico -il nostro freno). Se tutto il sistema funziona alla perfezione, questi parametri migliorano, e quindi migliora anche la salute.

Per questi motivi, eseguire degli esercizi di respirazione può migliorare la variabilità cardiaca, il funzionamento del sistema nervoso autonomo, le onde cerebrali e di conseguenza la gestione dello stress.

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PEDANA

La postura rappresenta la posizione assunta dalle varie parti del corpo le une rispetto alle altre e rispetto all’ambiente circostante e al sistema di riferimento del campo gravitazionale.

La postura in equilibrio ideale è quella che consente la massima efficacia del gesto in assenza di dolore e nella massima economia energetica: tutte le forze che agiscono sul corpo sono bilanciate e, quindi, il corpo stesso rimane nella posizione di equilibrio statico oppure è in grado di eseguire, in equilibrio dinamico, un movimento finalizzato.

Ogni alterazione posturale comporta un maggior sforzo sulle strutture di supporto ed il venir meno di un efficiente equilibrio del corpo sulla base di appoggio; pertanto può divenire, nel tempo, causa di insorgenza di una disfunzione posturale sintomatologicamente attiva con dolore alla testa ed al collo.

La diagnosi di disfunzione posturale necessita di valutazioni cliniche e di indagini strumentali per identificarne la natura e l’entità.

E’ importante quindi a valutare clinicamente i recettori posturali (l’occhio, l’articolazione temporomandibolare, il sistema vestibolare e il piede) ma anche lo stato di salute dei visceri e della pelle (soprattutto le cicatrici) per poter valutare correttamente la postura del paziente.

Per quanto riguarda le indagini strumentali in ambulatorio utilizzo la pedana stabilometrica dalla quale posso ricavare informazioni relative l’appoggio del piede (e quindi valutare se un piede è piatto o cavo per esempio), la distribuzione del carico del corpo, la stabilità, le eventuali iperpressioni, l’equilibrio, ma anche la dinamica del passo (quindi valutare come il piede appoggia per terra ed esegue il passo per valutarne il corretto svolgimento).

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